In ambito guitar pop dici Los Angeles e pensi subito alla scena Paisley Underground anni ottanta. “Stumbling Blocks” (2020), secondo album dei losangelini Exploding Flowers, è quello che ti aspetti dalla città californiana: il meglio. Belle melodie, suoni splendenti, cristallini e chitarre maledettamente jangle pop come se il mondo finisse domani: certo, tutte cose che sono musicalmente fuori moda nella musica di oggi, tant’è che le canzoni degli Exploding Flowers potrebbero essere benissimo un incrocio tra i pre-Three O’Clock più power pop e psichedelici (periodo Salvation Army per intenderci) e la scrittura semplice ma complessa dei Game Theory di quel genio di Scott Miller. Produzioni discografiche come “Stumbling Blocks”, più a fuoco dell’esordio omonimo della band (“Exploding Flowers del 2011), sono classicamente “guitar pop” e fuori dall’epoca in cui viviamo, (anche e soprattutto) perché girano attorno alle canzoni, tutte potenziali singoli. Nessun riempitivo: concetto demodè in tempi di streaming selvaggio e di playlist fatti di brani random. L’album degli Exploding Flowers sarebbe dovuto uscire per Burger Records e sarebbe probabilmente diventato il graal perduto del power pop del 2020. Pericolo scampato, per fortuna: ci pensa Smash it up! Records/The Beautiful Music a distribuirlo. Esce ufficialmente l'undici agosto.

Monica Mazzoli

( 2020-08-01 )