L'attimo fuggente in musica. “Cardboard castles” di Seljuk Rustum, disco registrato tra il 2016 e il 2021, è un album nato dalla riflessione dell’artista indiano sul concetto di improvvisazione e sul significato della libertà in ambito creativo/compositivo. Rustum, oltre ad essere musicista, è anche produttore, ingegnere del suono, pittore e direttore creativo dello spazio perfomativo Forplay Society e la sua visione artistica a 360 gradi l’ha portato a interrogarsi su cosa significhi realmente improvvisare. “Cardboard castles”, pubblicato recentemente dalla Hive Mind Records, è quindi un’opera che coglie, riuscendonci, il «qui ed ora» musicale di Rustum e soci: i dieci brani del disco sono delle istantanee sonore, registrazioni in una singola take che catturano i momenti di improvvisazione acustica, elettronica dell’artista indiano e dei musicisti che sono passati dal suo studio (Cochin String Orchestra in “Body Of A Dolphin, Breasts Of A Cloud”, Sekhar Sudhir, Akshay Ashokan, Joffy Chirayath). Come per incanto (o forse no), questi frammenti musicali sembrano appartenere allo stesso un universo, un mondo in bilico tra tradizione e contemporaneità. Quasi magico come la natura imprevedibile (ed estemporanea) dell’ispirazione e delle creazione artistica alla base di “Cardboard castles”.

Monica Mazzoli

( 2023-02-18 )